Rilucente

Tre elementi caratterizzanti del Bello divino:
– Rilucente (tò phanon): nel Fedro, si dice che “il Bello era lucente da vedere (lampron)” e che “solo il Bello ha ottenuto di essere estremamente manifesto ed amatissimo (ekphanestaton- erasmiotaton)” (Il principio è quello di Eros-Phanes, così chiamato da Orfeo perchè “rivela (ekphainonta) le Enadi intelligibili (tàs noetàs henadas)” cfr. Pr. in Tim. II 85, 23).

Il Bello è luminoso (lampron), lucente (stilbòn) e manifesto (ekphanès) perchè:
– completa la Triade (Bontà- Sapienza- Bellezza)
– “sboccia dall’ineffabile unificazione degli Dei” (prokyptei tes arretou ton Theon henoseos)
– “galleggia sulla luce delle Forme” (il galleggiare pare essere un altro riferimento ad Aphrodite e alla Sua nascita; inoltre, cf. “Infatti la Bellezza ama farsi trasportare dalle Forme ed è, per così dire, Forma di Forme, in quanto rivela il carattere segreto del Bene, fa risplendere la sua natura di oggetto di amore ed attira verso la propria lucentezza il celato desiderio per esso.” Teol. Pl. III 19, 64)
– risplende di luce intelligibile (tò noetòn phos eklampei)
– rivela la realtà segreta della Bontà.
(I 108, 16- 20)

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